Ho conosciuto il maestro Jacopo Babon Schilingi, musicista e compositore, nell’autunno 2017, quando venne a trovarmi a studio insieme all’ottimo Stefano Prospero Spataro e Marco Contini, delizioso editore e gallerista.
Era in cerca di uno stampatore.
La ricerca ed il percorso artistico del Maestro,calligrafo, lo avevano portato a scrivere musica su corpi umani, ed aveva dunque fotografato queste stesse opere; espresse subito il bisogno di conservare e sottolineare l’unicità dei singoli eventi trasferendola sulla stampa.
Probabilmente fu Stefano a consigliare Jacopo Baboni di ricorrere alle tecniche antiche di stampa fotografica, artigianali e fortemente manuali.
Guardammo dunque insieme delle stampe alla gomma, al platino e palladio, ma fu la stampa al carbone ad attirare l’attenzione del musicista per la sua forte presenza visiva.
Per motivi tecnici questa tecnica di stampa presenta bordi secchi; ciò è dovuto ad un cuscinetto di materiale inesposto attorno all’immagine: durante lo spoglio questa gelatina perimetrale è la prima a sciogliersi consentendo di arrivare all’immagine vera e propria con maggior delicatezza ma soprattutto per impedire il distacco del materiale che costituisce l’immagine. Il cosiddetto e temutissimo frilling (da parte dei carbonari 🙂 ).
Ma Jacopo Bababoni chiedeva assolutamente l’unicità della stampa e dunque delle pennellate di sensibilizzazione come aveva visto pocanzi sulle stampe ai sali ferrici e sulle stampe alla gomma. Non c’era motivo tecnico che tenesse, stampe al carbone con pennellate ai bordi.
Le immaini mi piacevano e avevano il seme di un lavoro sul “corpo paesaggio” che ho in mente da tempo. Quale occasione migliore per imparare a stampare la pelle…
Da sempre le sfide mi hanno affascinato ed ho finito per dire:”Va bene, ci provo”.
È stata dura. Un lavoro impegnativo e lungo, prima stampa, seconda stampa…
Alla fine ce l’ho fatta, e naturalmente la soddisfazione più grande fu quella di veder cadere la mascella al maestro.
Qui alcune riproduzion delle opere in mostra, selezione soggettiva ed opinabile che non può essere esaustiva, ma significante.
Per un approfondimento sull’evento ed altre immagini, vedi il link qui sotto con la presentazione dell’editore e le note dell’autore.
Jacopo Baboni Schilingi
“Identigraphies”
Galleria CONTACT artecontemporanea,
Via Urbana, 110 – Roma
22 giugno – 20 luglio 2018